Notizie 24 Luglio, 2024
Con l’entrata in vigore del decreto sulla semplificazione dei controlli il 2 agosto 2024, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha fornito, tramite la nota n. 1357 del 2024, le prime indicazioni operative per l’effettuazione delle attività ispettive. Al centro di questa nuova disciplina si trova un elemento chiave: la diffida amministrativa, che introduce un approccio più equilibrato e flessibile per la gestione delle violazioni sanabili da parte delle imprese.
La diffida amministrativa rappresenta una delle novità più significative introdotte dalla riforma. Questo strumento prevede la possibilità per le imprese di porre rimedio alle violazioni sanabili, evitando così l’imposizione immediata di sanzioni, a condizione che si tratti della prima violazione accertata nell’arco di un quinquennio e che la sanzione prevista non superi i 5.000 euro.
La diffida amministrativa è applicabile in caso di violazioni considerate minori, che non compromettono gravemente la sicurezza o la salute dei lavoratori, ma che devono comunque essere sanate per garantire la conformità alle normative vigenti. Gli ispettori, durante le loro verifiche, potranno emettere una diffida quando ritengono che la violazione possa essere risolta in tempi brevi e senza la necessità di procedere immediatamente con sanzioni pecuniarie.
Questo strumento è particolarmente utile per le PMI, che spesso si trovano a dover gestire normative complesse e che potrebbero commettere errori non intenzionali. La diffida offre loro una seconda possibilità per conformarsi, evitando così l’aggravio di sanzioni che potrebbero pesare in modo significativo sulla loro attività.
L'introduzione della diffida amministrativa modifica sostanzialmente l'approccio degli ispettori durante le attività di controllo. In precedenza, anche le violazioni minori potevano comportare l'immediata emissione di sanzioni, con conseguenze finanziarie pesanti per le imprese, specialmente per quelle di piccole dimensioni.
Con le nuove disposizioni, gli ispettori sono chiamati a valutare prima di tutto se la violazione possa essere sanata tramite una diffida. Solo in caso di mancato adempimento o in presenza di violazioni gravi e reiterate, si procederà con l'emissione delle sanzioni previste dalla legge. Questo cambiamento permette una maggiore collaborazione tra le imprese e gli enti di controllo, favorendo un ambiente di lavoro più sicuro e conforme alle norme, senza eccessivo ricorso a misure punitive.
Un'altra novità introdotta dalla riforma è la certificazione di basso rischio. Questo strumento consente alle imprese di ottenere una sorta di “bollino di qualità” che attesta un livello elevato di conformità alle normative sulla sicurezza e salute sul lavoro. Le imprese certificate come a basso rischio potranno beneficiare di una riduzione della frequenza e dell’intensità dei controlli ispettivi, permettendo loro di operare con maggiore serenità.
Per ottenere la certificazione di basso rischio, un’impresa deve dimostrare di aver adottato tutte le misure di sicurezza necessarie, di essere in regola con le normative vigenti e di non aver ricevuto sanzioni significative negli ultimi anni. Il processo di certificazione prevede una valutazione da parte di un ente accreditato, che verifica il rispetto degli standard previsti dalla legge.
Una volta ottenuta, la certificazione permette all’impresa di accedere a un regime di controllo semplificato, con ispezioni meno frequenti e meno invasive. Tuttavia, il mantenimento della certificazione richiede un impegno continuo da parte dell’impresa nel garantire il rispetto delle norme, con verifiche periodiche per confermare la permanenza dei requisiti necessari.
La semplificazione dei controlli sulle imprese introdotta dal decreto del 2 agosto 2024 e supportata dalle indicazioni dell’INL con la nota n. 1357 del 2024 segna un'importante evoluzione nel rapporto tra aziende e pubblica amministrazione. La diffida amministrativa e la certificazione di basso rischio rappresentano strumenti chiave per promuovere un approccio più collaborativo e meno punitivo, riducendo il carico burocratico sulle imprese e favorendo al contempo il rispetto delle normative.
Questi cambiamenti offrono alle imprese italiane un’opportunità unica per migliorare la propria gestione della conformità, riducendo i costi associati ai controlli e mantenendo alti standard di sicurezza e legalità. Tuttavia, sarà fondamentale per le imprese adottare un approccio proattivo e responsabile per sfruttare appieno i benefici offerti dalla nuova disciplina.
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